Metrica
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Metrica
Come suggerito da Dino sul portale, ecco un ottimo punto di partenza per capire e approfondire la metrica nella poesia.
Metrica italiana
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
La forma di una poesia ne determina il ritmo, che è una sua parte fondamentale: lo studio dei vari tipi di forma è detto metrica. La metrica di una poesia si decide prima di tutto dalla lunghezza e dal tipo dei suoi versi, ma altri elementi importanti sono anche il tipo di Strofa e il tipo di rima che usa: altri elementi della metrica sono le figure metriche e le licenze poetiche.
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Metrica italiana
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
La forma di una poesia ne determina il ritmo, che è una sua parte fondamentale: lo studio dei vari tipi di forma è detto metrica. La metrica di una poesia si decide prima di tutto dalla lunghezza e dal tipo dei suoi versi, ma altri elementi importanti sono anche il tipo di Strofa e il tipo di rima che usa: altri elementi della metrica sono le figure metriche e le licenze poetiche.
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Re: Metrica
Argh...ODIO LA METRICA!
A scuola hanno tentato invano per due anni di insegnarmela. Niente da fare. Quella che si insegna a scuola non è metrice ritmica, ma metrica da freddura! Rende la poesia fredda e vuota, rigida. Divisione in sillabe...ho ancora gli incubi la notte! E ora, che sto studiando l'Inferno dantesco, la prof mi costringe a spezzettare i versi, a dividerli in sillabe anche se lo sanno anche i muri che sono endecasillabi, e a fare sempre lo schema delle rime che è risaputo sono incatenate...per non parlare delle figure retoriche! Va bene le metafore, le similitudini, posso capire quelle dovute alla sintassi come l'ipallage...ma tutte quelle relative al suono a volte sono insignificanti per la buona lettura dei versi e per la loro comprensione! A volte non ci sono neppure vere e proprie figure retoriche, eppure la prof sembra volercele appicicare a forza...anche quando persino il libro non le riporta...povero Dante...lui magari diceva una cosa, e noi ne diciamo una completamente diversa pur di seguire la rigidità dello schema metrico!

A scuola hanno tentato invano per due anni di insegnarmela. Niente da fare. Quella che si insegna a scuola non è metrice ritmica, ma metrica da freddura! Rende la poesia fredda e vuota, rigida. Divisione in sillabe...ho ancora gli incubi la notte! E ora, che sto studiando l'Inferno dantesco, la prof mi costringe a spezzettare i versi, a dividerli in sillabe anche se lo sanno anche i muri che sono endecasillabi, e a fare sempre lo schema delle rime che è risaputo sono incatenate...per non parlare delle figure retoriche! Va bene le metafore, le similitudini, posso capire quelle dovute alla sintassi come l'ipallage...ma tutte quelle relative al suono a volte sono insignificanti per la buona lettura dei versi e per la loro comprensione! A volte non ci sono neppure vere e proprie figure retoriche, eppure la prof sembra volercele appicicare a forza...anche quando persino il libro non le riporta...povero Dante...lui magari diceva una cosa, e noi ne diciamo una completamente diversa pur di seguire la rigidità dello schema metrico!
Mariateresa Cermola
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Re: Metrica
Comporre in metrica è molto difficile, e ancor di più lo è farlo bene.
Onestamente non mi ci sono mai messo seriamente a comporre in questo modo, ma non è mai detta l'ultima ehehe
Onestamente non mi ci sono mai messo seriamente a comporre in questo modo, ma non è mai detta l'ultima ehehe
Re: Metrica
E non ti ci mettere mai troppo seriamente...o rischi di impazzire! Come io ho rischiato con la metrica epica in omero e con quella lirica monodica e corale...argh! 

Mariateresa Cermola
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Re: Metrica
Potresti confrontarti con Dino e altri "metrici" del portale 

- Sphinx
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Re: Metrica
Beh... io nella metrica mi ci sono cimentato, mi cimento e mi cimenterò con alterne fortune ovviamente. Al di là della "metrica a tutti i costi" e dei metodi spesso bovini con cui spesso viene insegnata nelle scuole, il ritmo è stato alle basi della poesia. Il ritmo è come musica e se una poesia ha un buon ritmo è un piacere leggerla, anche a voce alta. Che la metrica a tutti i costi possa schiacciare i significati... questo dipende... non tutte le ciambelle riescono con il buco.
- jormungaard
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Re: Metrica
Beh, con la metrica posso dire che me la cavo abbastanza bene.
Ho il vantaggio di utilizzarla quasi ogni giorno.

Ho il vantaggio di utilizzarla quasi ogni giorno.


- Massimo Baglione
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Re: Metrica
Quella che usi tu, Jormun, è la "flessometrica" 
Dai, ora vai nella sezione diziogismi e spiegaci il tuo concetto di flessometrica

Dai, ora vai nella sezione diziogismi e spiegaci il tuo concetto di flessometrica

- jormungaard
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Re: Metrica
Ti accontento subito.Massimo Baglione ha scritto:Quella che usi tu, Jormun, è la "flessometrica"
Dai, ora vai nella sezione diziogismi e spiegaci il tuo concetto di flessometrica

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Re: Metrica
Essendo molto ignorante in materia.
A me filastrocche come quella che segue, escono naturali e di getto.
Immagino che nulla abbiano a che fare con il titolo della sezione, ma non sapevo dove infilarla.
Comunque condivido la solita tiritera con la quale riesco generalmente a farmi ascoltare.
Scusate alcuni termini volgari, necessari per attirar l'attenzione di chi è uso adoperarli, compresi termini dialettali, comunque abbastanza comprensibili.
Accetto volentieri consigli da voi che siete dei tecnici sull'argomento.
Premetto che per filastrocche come questa non mi impegno molto, le metto insieme sempre per scopi ben precisi. Questa ad esempio per far calmare "masse" inferocite causa i disagi dell'ultima nevicata ed in risposta a specifiche lamentele che infiammano sui social in questi giorni.
Lo scopo è naturalmente quello di placare gli animi ed indurre riflessione:
Es schneit.
Langsam schneit ... Carpe diem.
Scende la neve e giran le palle,
tutti si arrabbiano, queste canaglie.
Sale la rabbia, s’ingrossa la vena,
e quindi comincia la cantilena.
Tu non sbadili e lui poco spazza,
con quel che si paga fate una mazza.
L’uccello padulo vi tende l’agguato,
se non vi movete v’ha bel che beccato.
Lo spazzaneve si ferma un momento,
cala il silenzio. E’ il motore spento.
Scende un omino con barba e berretto,
si gira un minuto e con fare schietto:
Dice ai rabbiosi, senza batter ciglio:
“Avete ragione, ma porco coniglio,
è tutta la notte che spazzo le strade,
e levo la neve dalle contrade”.
“No, tu non levi, la butti da parte,
così poi a tutti blocchi le porte”.
Gli urla la folla assai inferocita,
pronta a tranciargli di mezzo la vita.
“Che faccio di male, o bella gente?
A starvi a sentire non faccio niente.
Invece mi sbatto con grande lena,
e adesso basta con sta cantilena”.
Riprende a passare lo spazzaneve,
ed intanto la fiocca cade giù greve.
Ricopre tutto, perfino i giardini,
ricopre parchi e giochi per bambini.
Ecco una mamma, coltello tra i denti,
comincia la caccia agli incompetenti.
“Vergogna, vergogna pulite i giochini,
scivolo e giostre per i bimbi piccini”
Passa un vecchietto con passo felpato,
squadra la donna e le dice pacato:
“Bella signora, si calmi un po’adesso,
guardi, i piccini, si diverton lo stesso”
“Come sarebbe, mio caro signore,
non vede la neve, non sente l’odore?”
“Odore di cosa?” si chiede l’anziano,
l’acqua è inodore, rimugina invano.
“Mia cara signora, quando ero piccino,
giocavo in quel prato a rimpiattino,
e quando d’inverno cadeva la bianca,
era, palle di neve, finché non ci si stanca.
“Nonno non vedi quel manto nevoso,
non sembra bianco, ed è pericoloso,
è tutto marrone di cacca canina,
se tiri una palla non leccar la manina.”
Scende la neve, ci si strappa i capelli,
senza apprezzar quegli istanti, sì belli.
Si grida al disagio, ci si fascia la testa,
quasi che fosse una cosa funesta.
La neve continua la sua lenta caduta,
ed il suono attutito certamente aiuta.
Aiuta a rifletter con calma e silenzio,
curando i malori, come se fosse assenzio.
Digestion, febbre e flusso mestruale,
vi pone un rimedio così naturale.
Impone la calma ed i ritmi pacati,
persino ai soggetti più esacerbati.
A me filastrocche come quella che segue, escono naturali e di getto.
Immagino che nulla abbiano a che fare con il titolo della sezione, ma non sapevo dove infilarla.
Comunque condivido la solita tiritera con la quale riesco generalmente a farmi ascoltare.
Scusate alcuni termini volgari, necessari per attirar l'attenzione di chi è uso adoperarli, compresi termini dialettali, comunque abbastanza comprensibili.
Accetto volentieri consigli da voi che siete dei tecnici sull'argomento.
Premetto che per filastrocche come questa non mi impegno molto, le metto insieme sempre per scopi ben precisi. Questa ad esempio per far calmare "masse" inferocite causa i disagi dell'ultima nevicata ed in risposta a specifiche lamentele che infiammano sui social in questi giorni.
Lo scopo è naturalmente quello di placare gli animi ed indurre riflessione:
Es schneit.
Langsam schneit ... Carpe diem.
Scende la neve e giran le palle,
tutti si arrabbiano, queste canaglie.
Sale la rabbia, s’ingrossa la vena,
e quindi comincia la cantilena.
Tu non sbadili e lui poco spazza,
con quel che si paga fate una mazza.
L’uccello padulo vi tende l’agguato,
se non vi movete v’ha bel che beccato.
Lo spazzaneve si ferma un momento,
cala il silenzio. E’ il motore spento.
Scende un omino con barba e berretto,
si gira un minuto e con fare schietto:
Dice ai rabbiosi, senza batter ciglio:
“Avete ragione, ma porco coniglio,
è tutta la notte che spazzo le strade,
e levo la neve dalle contrade”.
“No, tu non levi, la butti da parte,
così poi a tutti blocchi le porte”.
Gli urla la folla assai inferocita,
pronta a tranciargli di mezzo la vita.
“Che faccio di male, o bella gente?
A starvi a sentire non faccio niente.
Invece mi sbatto con grande lena,
e adesso basta con sta cantilena”.
Riprende a passare lo spazzaneve,
ed intanto la fiocca cade giù greve.
Ricopre tutto, perfino i giardini,
ricopre parchi e giochi per bambini.
Ecco una mamma, coltello tra i denti,
comincia la caccia agli incompetenti.
“Vergogna, vergogna pulite i giochini,
scivolo e giostre per i bimbi piccini”
Passa un vecchietto con passo felpato,
squadra la donna e le dice pacato:
“Bella signora, si calmi un po’adesso,
guardi, i piccini, si diverton lo stesso”
“Come sarebbe, mio caro signore,
non vede la neve, non sente l’odore?”
“Odore di cosa?” si chiede l’anziano,
l’acqua è inodore, rimugina invano.
“Mia cara signora, quando ero piccino,
giocavo in quel prato a rimpiattino,
e quando d’inverno cadeva la bianca,
era, palle di neve, finché non ci si stanca.
“Nonno non vedi quel manto nevoso,
non sembra bianco, ed è pericoloso,
è tutto marrone di cacca canina,
se tiri una palla non leccar la manina.”
Scende la neve, ci si strappa i capelli,
senza apprezzar quegli istanti, sì belli.
Si grida al disagio, ci si fascia la testa,
quasi che fosse una cosa funesta.
La neve continua la sua lenta caduta,
ed il suono attutito certamente aiuta.
Aiuta a rifletter con calma e silenzio,
curando i malori, come se fosse assenzio.
Digestion, febbre e flusso mestruale,
vi pone un rimedio così naturale.
Impone la calma ed i ritmi pacati,
persino ai soggetti più esacerbati.
Le stelle brillano soltanto in notte oscura.
https://www.youtube.com/watch?v=HTRHL3yEcVk
https://www.youtube.com/watch?v=HTRHL3yEcVk
Chi c’è in linea
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Alcuni esempi di nostri libri autoprodotti:
L'Altro
antologia AA.VV. sulle diversità del Genere Umano
Attraverso il concorso "L'Altro - antologia sulle diversità del Genere Umano", gli autori erano stati chiamati a esprimersi sulle contrapposizioni fra identità, in conflitto o meno, estendibili anche a quelle diversità in antitesi fra di loro come il terreste e l'alieno, l'Uomo e l'animale, l'Uomo e la macchina, il normale e il diversamente abile, il cristiano e il musulmano, l'uomo e la donna, il buono e il cattivo, il bianco e il nero eccetera. La redazione cercava testi provocatori (purché nei limiti etici del bando), senza falsi moralismi, variegati, indagatori e introspettivi. Ebbene, eccoli qua! La selezione è stata dura e laboriosa, ma alla fine il risultato è questo ottimo libro.
A cura di Massimo Baglione.
Copertina di Furio Bomben.
Contiene opere di: Furio Bomben, Antonio Mattera, Maria Letizia Amato, Massimo Tivoli, Vespina Fortuna, Thomas M. Pitt, Laura Massarotto, Pasquale Aversano, Ida Dainese, Iunio Marcello Clementi, Federico Pavan, Francesca Paolucci, Enrico Teodorani, Giorgio Leone, Giovanna Evangelista, Alberto Tivoli, Anna Rita Foschini, Francesco Zanni Bertelli, Gabriele Ludovici, Laura Traverso, Luca Valmont, Massimo Melis, Abraham Tiberius Wayne, Stefania Fiorin.
A cura di Massimo Baglione.
Copertina di Furio Bomben.
Contiene opere di: Furio Bomben, Antonio Mattera, Maria Letizia Amato, Massimo Tivoli, Vespina Fortuna, Thomas M. Pitt, Laura Massarotto, Pasquale Aversano, Ida Dainese, Iunio Marcello Clementi, Federico Pavan, Francesca Paolucci, Enrico Teodorani, Giorgio Leone, Giovanna Evangelista, Alberto Tivoli, Anna Rita Foschini, Francesco Zanni Bertelli, Gabriele Ludovici, Laura Traverso, Luca Valmont, Massimo Melis, Abraham Tiberius Wayne, Stefania Fiorin.
(credito insufficiente per lo scaricamento diretto dal nostro sito. Clicca qui per info.)
Rosso permissivo
Nota: questo libro non è derivato dai nostri concorsi ma ne abbiamo curato l'editing e la diffusione per conto dell'autore che ha ceduto le royalty all'Associazione culturale.
Una bambina e alcune persone subiscono una crudele e folle violenza. Cosa potrebbe fare una donna per vendicarsi e scongiurare la possibilità che anche sua figlia cada vittima dei carnefici? Lo scopriremo in questo racconto, dato che il rosso ce lo permette.
Copertina di Roberta Guardascione
a cura di Massimo Baglione.
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a cura di Massimo Baglione.
(credito insufficiente per lo scaricamento diretto dal nostro sito. Clicca qui per info.)
Human Take Away
Umani da asporto
Nota: questo libro non è derivato dai nostri concorsi ma ne abbiamo curato l'editing e la diffusione per conto dell'autore che ha ceduto le royalty all'Associazione culturale.
"Human Take Away" è un racconto corale dove gli autori Alessandro Napolitano e Massimo Baglione hanno immaginato una prospettiva insolita per un contatto alieno. In questo testo non è stata ideata chissà quale novità letteraria, né gli autori si sono ispirati a un particolare film, libro o videogioco già visti o letti. La loro è una storia che gli è piaciuto scrivere assieme, per divertirsi e, soprattutto, per vincere l'Adunanza letteraria del 2011, organizzata da BraviAutori.it. Se con la narrazione si sono involontariamente avvicinati troppo a storie già famose, affermano, non era voluto. Desiderano solo che vi gustiate l'avventura senza scervellarvi troppo sul come gli sia venuta in mente.
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(maggio/giugno 2017, 45 pagine, 924,70 KB)
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a cura di Massimo Tivoli.
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La Gara 34 - Heroes - un giorno da eroi
(novembre-dicembre 2012, 40 pagine, 768,57 KB)
Autori partecipanti: Skyla74, Ser Stefano, Lodovico, Mastronxo, Paride Buastello, William Munny, Monica Porta may bee, Polly Russell, Luca Fadda, Marino Maiorino, Isabella Galeotti, Colosio Giacomo,
A cura di Valeria Barbera e Daniela Piccoli.
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